
La casa azzurra
La casa dipinta di azzurro del titolo è quella in cui vive la pittrice Frida Khalo a Città del Messico. Qui, nel 1937, approda come ospite Leon Trockij, il carismatico leader della Rivoluzione russa in esilio. Tra la giovane ardente e volubile Frida e il vecchio leone scoppia un'improvvisa quanto improbabile passione. Amor Y dolor, così Frida descrive la propria opera e la propria vita.
Ma il punto focale del racconto sarà la morte di Torckij, una morte annunciata, prevista, aspettata e inevitabile. A nulla servirà la fedeltà della guardia del corpo, la sollecitudine di Natalja, moglie devota e attenta, la protezione delle mura e del filo spinato. L'assassinio è orchestrato senza pietà dal compagno Stalin, che dal seminario in Georgia dove sua madre sperava diventasse prete è arrivato alla massina carica del Partito, dopo aver eliminato con astuzia contadina tutti i suoi avversari.
La testa squarciata dalla piccozza del sicario, mentre il sangue gli annebbia la vista Trockij rivede tutta la sua vita, e l'ultima immagine che gli scorre davanti è ancora quella conturbante e chiassosa Frida.
Con questo abilissimo romanzo d'esordio, la scrittrice australiana Meaghan Delahurt si diverte a giocare con la Storia, a ricreare personaggi reali prestando loro pensieri e sentimenti del tutto credibili.
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