C'è una consapevolezza nuova, maturata nel corso di un cammino lungo ventiquattro mesi, in questa seconda edizione di Come passeri sperduti, che esce due anni dopo la prima edizione ed una fortunata ristampa. Ci sono fatti inediti che Ennio Trivellin ha condiviso con centinaia di persone, molto spesso ragazzi, raccontando la sua storia di deportazione.
Una storia che inizia il 2 ottobre 1944, in una Verona occupata: alla bottega del mobiliere Zeffirino Trivellin, in via Stella, arrivano le SS. Hanno appena ribaltato da capo a fondo casa sua trovandoci delle armi. Le ha nascoste nel granaio, senza dirglielo, suo figlio Ennio, studente sedicenne dell'Istituto tecnico "Ferraris". Zeffirino viene portato via, e poco dopo la stessa sorte tocca pure ad Ennio, uno dei pesci piccoli della "Brigata Montanari". Gli interrogatori in città, la prigionia all'ex forte di San Leonardo, la traduzione al campo di transito di Bolzano e, infine, Mauthausen...
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